Si tratta di un'opera che senza dubbio avrà lasciato il segno. Circa vent'anni fa, gli autori, Jean-Louis Paudrat, Lucien Stéphan, Françoise Stoullig-Marin, mobilitati attorno a Jacques Kerchache, tentarono la sintesi che fino ad allora era mancata nell'arte africana e che era ovviamente prevista nella collezione "L'arte e il grande civiltà”. L'azienda ha preceduto tutte le pubblicazioni globali o parziali realizzate negli anni '90 in merito a mostre sulle arti africane. Con l'apertura del musée du quai Branly era fondamentale un'edizione completamente rinnovata e arricchita con un centinaio di pezzi. La maggior parte di loro proviene da questo nuovo museo, ma anche da musei tedeschi, inglesi o americani. Mostrare l'arte africana nel suo stesso contesto artistico è il principio che guida l'approccio qui proposto. Le opere non sono percepite isolatamente ma confrontate tra loro, il che permette di apprendere dal gioco di opposizioni e somiglianze, ridondanze e variazioni, l'universo da cui emanano e ciò che rappresentano. . Lontano dalla devota contemplazione o dalla pura curiosità etnografica, questo libro offre un approccio globale alla scultura africana affrontando questioni di stile oltre che di funzioni. Autori: Jacques Kerchache, Jean-Louis Paudrat e Lucien Stephan Edizione: Cittadelle Condizioni: come nuovo Lingua: francese Numero di pagine: 620 Dimensioni: 315 x 250 mm Copertina rigida ISBN: 9782850880230
390.00 € Possibilità di pagamento in 2x (2x 195,0 €)
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