Con arcate tagliate ad angolo, sovrastanti un volto dalla fisionomia neutra, questo tipo di maschera africana destinata a smascherare gli stregoni veniva scolpita alla vigilia delle cerimonie. Accompagnato da parole, gesti, danze e sacrifici, interveniva anche durante le iniziazioni fuori dalla vista dei profani. Patina crostosa opaca. Abrasioni, screpolature da essiccazione, mancanze. Altezza sulla base: 54 cm. Tra i Fang, insediati in una regione che si estende da Yaoundé in Camerun a Ogooué in Gabon, l'aspetto di queste maschere generalmente rivestite di caolino (il colore bianco evoca il potere degli antenati), in mezzo a la notte, potrebbe causare terrore. Questo tipo di maschera era utilizzato dalla società maschile religiosa e giudiziaria ngil che oggi non esiste più. Questa società segreta si occupava delle iniziazioni e combatteva contro la stregoneria. Il ngil era un rito di purificazione del fuoco simboleggiato dal gorilla. Garante della pace, fissò anche le stagioni, il luogo dove dovevano sorgere i villaggi e le condizioni di sfruttamento dei terreni agricoli.
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