Learti primitive africane tra “il popolo dei fulmini”. La maschera africana reale chiamata Bwoom, o Bongo tra gli Ngeende, rappresenta il pigmeo, l'uomo del popolo soprannominato Twa. Supposto che sia cieco, un nastro di perline nasconde il suo sguardo. Secondo Joseph Cornet, questa maschera fu introdotta durante il regno di un re Kuba, il Nyim, che impazzì dopo aver fatto assassinare i discendenti del suo predecessore. Patina marrone lucida, abrasioni e crepe da essiccazione. Il regno Kuba fu fondato nel XVI secolo dai Bushoong che sono ancora oggi governati da un re. Tra i Kuba o “popolo dei fulmini” vengono utilizzati più di venti tipi di maschere tribali, con significati e funzioni che variano da un gruppo all'altro. Le cerimonie rituali erano l'occasione per esibire arti decorative e maschere, per onorare lo spirito del defunto o per onorare il re. Tre tipi di maschere legate alla storia mitologica di Kuba sono state associate alle danze che si svolgevano nel recinto reale, in occasione di funerali, intronizzazioni o per le circoncisioni: la prima, chiamata Moshambwooy, rappresenta Woot, il fondatore della sottotribù Bushoong, l'eroe della cultura. La seconda, conosciuta come Nady Amwaash (Ngaady Un Mwash), interpreta la moglie/sorella di Woot, personaggio che si dice sia stato introdotto per dare più importanza al ruolo della donna. La terza maschera è Bwoom.
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